In seguito a qualche incidente occorso a qualche altro centro abbronzatura in zona e a speculazioni giornalistiche a livello nazionale che vorrebbero dipingere l’uso della abbronzatura controllata come nocivo, da ex giornalista sportivo devo ammettere che per vendere giornali nulla è più efficace dei 2 argomenti prìncipi: Sesso e Paura.
Dopo qualche speculazione sulla paura di qualche TV, è giusto cominciare a far chiarezza sull’argomento con dati di fatto spiegati nel modo più semplice possibile non da medico ma da perito industriale :
Intanto notizie riguardanti Inghilterra, Scandinavia, Germania ed altri popoli con pelle denominata fototipo 1 e 2, non valgono per l’Italia dove la popolazione presenta Fototipo caucasico 3, diciamo che i popoli nordici non sono nati per il sole ma il popolo mediterraneo è nato al sole e negli anni ha cominciato a vivere all’ombra e da poco tempo anche a lavorare all’ombra.
Effettivamente esistevano macchine abbronzanti troppo aggressive e da Perito Industriale, da 28 anni attentissimo alle questioni tecniche, non ne ho mai preso in considerazione l’acquisto.
Le nuove normative 0,3 vorrebbero portare il buonsenso per legge facendo diminuire considerevolmente la percentuale degli ultravioletti B ed uniformando le emissioni delle macchine tra loro, ora la differenza la fa la manutenzione e la cura con la quale si trattano le macchine abbronzanti; consideriamo ciò un plus di sicurezza da dare al cliente.
Provvediamo quindicinalmente al controllo delle macchine con apposito UVA METER lampada per lampada, bulbo per bulbo e alla la misurazione degli UVB ogni mese con altro strumento, altro fattore critico sono le numerose ventole che controlliamo grazie ad un termometro ad Infrarossi con puntatore Laser.
Il sole emette anche gli infrarossi che penetrano fino alle ossa, quindi anche in zona varici e capillari ma nel solarium gli infrarossi vengono filtrati a valori prossimi a zero e cerchiamo di misurare anche il calore da irraggiamento.
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