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Non basta avere disponibilità economica per abbronzare, per avere buoni risultati e in sicurezza, ci vuole cura e passione.

Per la messa a punto ottimale di un solarium è intanto indispensabile eseguire una doppia misurazione periodica:

Una misura a distanza della pelle usando un apposito distanziatore e una misura lampada per lampada.

Fermo restando che le caratteristiche del solarium siano tali da essere conformi a quanto richiesto dal ministero della sanità (certificazione irradianza massima 0,3 w/mq) i tipi di misurazioni periodiche da eseguire sono:

Livello Ultravioletti A, livello Ultravioletti B, Tensione di rete e temperatura di ogni  organo, (nella foto gli strumenti usati).

La normativa 0,3 prevede invece la misurazione della irradianza che avviene con uno strumento costosissimo ed è certificata dal costruttore, semplificando molto essa rappresenta la qualità e la quantità messe assieme ovvero per essere in regola le macchine o devono emettere pochi UVB o poca potenza in generale.

Si diceva che non basta acquistare un solarium, bisogna averne cura e bisogna metterlo nelle migliori condizioni di lavoro dal punto di vista dell’alimentazione e del raffreddamento dei vari organi, la stessa macchina posta in ambienti diversi avrà rese diverse a seconda di questi parametri e soprattutto durante una seduta la emissione varia nel tempo.

Se poi ogni lampada viene provata singolarmente e sostituita quando non rientra nei parametri, si ha una resa massima e costante, diversamente dall’aspettare che tutte le lampade siano scariche e poi sostituirle tutte come fanno i normali centri abbronzatura.

Nel grafico esemplificativo si vede che dopo 2 minuti le lampade emettono il massimo del consentito, poi a causa di caduta di tensione e di aumento della temperatura, l’emissione (in rosso) cala via via che si procede nel tempo, senza toccare la macchina ma curando periodicamente tutti i fattori esterni, si ottiene una emissione più costante nel tempo rappresentata dall’area verde, naturalmente le misurazioni per determinare gli interventi devono avvenire lampada per lampada e minuto per minuto.

Nel caso di lampade a alta pressione pura, l’andamento della curva nei primi momenti può essere inferiore perchè a temperature elevate l’arco di innesco iniziale avviene solo sotto una certa temperatura e le lampade possono accendersi con ritardo, non è un difetto, è normale che ciò avvenga ma nonostante ciò la manutenzione delle ventole di espulsione è comunque basilare per il risultato e per la sicurezza.

Come al solito l’articolo non è scritto da un medico ma da un perito industriale appassionato di macchine abbronzanti dal lontano 1984 ed è scritto in maniera più semplice e comprensibile possibile a volte semplificando qualche concetto per renderlo fruibile.

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