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In questi momenti si sta assistendo ad una serie infinita di obblighi che determinano una forbice di  costi sempre più ampia tra chi è in regola e chi si pone sul mercato lavorando in nero, oltre a adempimenti fiscali e  amministrativi ci sono molti aspetti di sicurezza, di ecologia e soprattutto di igiene che anche se comportano costi, se conosciuti sono basilari per le scelte del cliente.

L’obbligatorietà sia del diploma che della Qualifica Professionale (Attenzione a quest’ultima) per chi opera in regola, basta già ad esempio ad evitare le tante micosi alle unghie di chi riscostruisce col gel in casa senza qualifica  non avendo studiato a fondo per almeno 3 anni le varie patologie della cute e delle unghie.

Ma la grossa differenza sta nella maniera di disinfettare i ferri con apparecchi che per chi è in regola arrivano a costare anche 3 mila euro come la nostra autoclave.

Sterilizzatore al Quarzo: si immerge il ferro da usare dentro un crogiolo di cristalli di quarzo roventi per disinfettarlo, molte ASL lo hanno vietato, non viene ritenuto sufficente.(noi non lo usiamo più, lo abbiamo tirato fuori solo per fotografarlo)

Sterilizzatore a caldo: è un forno che mantiene per qualche ora una temperatura molto elevata, anche questo non è già più accettato da una prima ASL vicentina.(noi non lo usiamo più, lo abbiamo tirato fuori solo per fotografarlo)

Autoclave ospedaliera: oltre all’elevata temperatura, i ferri vengono sterilizzati col vuoto, è la maniera più sicura (e costosa).

Non è sufficente: la maggior parte dei ferri usati deve essere usa e getta e deve essere smaltita con apposita procedura e con apposito registro.

Per pulire meglio i ferri prima della sterilizzazione noi usiamo anche un pulitore a ultrasuoni e gli oggetti sensibili al calore sono poi  immersi una notte in apposito liquido disinfettante presidio medico chirurgico (ad esempio le spatole per la distendere la ceretta).